Isabella, 45 anni, di Torino: la mia avventura più giovane

Torino: AvventuraSono Isabella, ho 45 anni e vivo con la mia famiglia in uno dei quartieri più chic di Torino. Io e mio marito Carlo siamo sposati da 17 anni e abbiamo una figlia che è appena entrata nella critica età della pubertà. Ultimamente ho l’impressione che Carlo preferisca passare il tempo a lavorare in ufficio che a casa con me, e mi sento sempre più trascurata.

Io lavoro come copywriter in un’agenzia pubblicitaria, e -modestia a parte- ho sempre avuto molto successo in campo lavorativo. Non abbiamo mai avuto problemi finanziari, abitiamo in una bellissima casa e andiamo spesso in vacanza, a volte al mare, a volte in montagna. Ciononostante, tempo fa ho cominciato a sentirmi sempre più irritabile e insofferente.

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All’agenzia non andavo d’accordo con alcuni dei lavoratori ausiliari, a casa litigavo spesso con nostra figlia e il mio rapporto con Carlo si era estremamente raffreddato. Sotto sotto, sentivo che qualcosa doveva cambiare al più presto.

Un giorno mi è capitato di sentire due colleghe discutere di un sito online di incontri. A quanto pare una di loro, anche lei sposata e con figli, in un momento di debolezza si era iscritta a questo sito e aveva conosciuto qualcuno. Parlava con entusiasmo dell’uomo con cui si incontrava regolarmente e soprattutto del sesso eccezionale che facevano insieme.

„Basta essere cauti e nessuno a casa si accorge di niente“, queste alcune delle sue testuali parole che sono rimaste a lungo impresse nella mia memoria.

L’idea di venire desiderata da un altro uomo mi allettava, e ho cominciato a fantasticare di un’avventura che mi liberasse dal tedio della vita di tutti i giorni. Il passaggio dalla fantasia alla realtà è accaduto in modo naturale mi sono ritrovata a pianificare concretamente la possibilità di una scappatella.

Nonostante avessi diversi pretendenti all’agenzia, nessuno di loro era adatto a un’avventura. Forse i famosi portali su Internet, di cui le mie due colleghe parlavano così bene, avrebbero potuto costituire una valida alternativa. Ce n’erano alcuni che avevano un’ottima reputazione. Forse avrei potuto dargli un’occhiata durante una delle mie notti insonni. La discrezione sembrava essere assicurata, e quello era l’aspetto a cui più tenevo in assoluto. Non volevo ferire Carlo, e tantomeno perderlo. Ci ho pensato su un bel po’, e stavo quasi per lasciar perdere quando, come succede spesso nella vita, il caso ha preso il sopravvento. Tutto è cominciato alla festa di Marisa. Era un venerdì sera ed eravamo invitati entrambi, ma Carlo è dovuto andare via presto perché il giorno dopo aveva un incontro di lavoro a Milano. Nostra figlia era andata a passare il fine settimana da un’amica e sarebbe tornata solo la domenica sera.

Io mi ero fatta particolarmente bella per la serata. Avevo rispolverato il mio abito da sera preferito, quello con la scollatura provocante, e l’avevo abbinato a delle eleganti scarpe a tacco alto. Carlo però non mi ha fatto nessun complimento, anzi: quella sera era più distratto del solito.

Marisa sembrava aver invitato il mondo intero a quella festa. Alcuni degli ospiti erano arrivati addirittura da Londra e il suo spazioso loft pareva straripare di gente. Io mi sentivo a mio agio come non mi capitava da tempo. Chiacchieravo con gli altri invitati, sorseggiavo il mio cocktail e avevo la netta sensazione che qualcosa di eccitante stesse per accadere.

Se questo non era il luogo ideale per trovare un’avventura, allora non lo era nessun luogo! Ho preso in rassegna tutti gli ospiti, molti dei quali erano venuti alla festa senza accompagnamento. Marisa aveva notato da tempo che le cose tra me e Carlo non andavano più troppo bene.

Quando mi ha presentato Gabriele ho subito avuto il presentimento che stesse cercando di fare da Cupido fra me e lui. A detta di Marisa, lui era un creativo che al momento stava attraversando una fase di crisi personale. La sua relazione di lunga data era finita bruscamente da un giorno all’altro e si vedeva che a quella festa ci era venuto soprattutto per divertirsi. Era davvero un bell’uomo, come minimo 15 anni più giovane di me, e aveva un un certo “je ne sais quoi“ che mi faceva provare dei brividi deliziosi. Era alto, aveva un fisico atletico e un viso cesellato. La cosa che più mi intrigava erano i suoi occhi verdi, che mi scrutavano intensamente. Sono una persona estroversa, quindi è stato facile per me avviare una conversazione con lui. Siccome lavoriamo nello stesso settore, avevamo anche molte cose in comune di cui parlare.

Della mia situazione famigliare non gli ho raccontato niente, e anche lui non ha fatto accenno a questioni private. Non mi ha parlato né della sua ex, ne dalla loro rottura. Abbiamo discusso dei nostri film preferiti, di letteratura, viaggi, musica e arte. La serata è volata e a un certo punto lui mi ha preso la mano e me l’ha baciata. Ero molto stupita ma chiaramente anche lusingata. Mi ha portato nella stanza a fianco, dove alcune coppie ballavano sulle note di canzoni famose. Era da un’eternità che non ballavo, ma mi è venuto naturale come se gli anni non fossero passati. La musica era di mio gradimento e quando Gabriele mi ha stretto a sé, la serata è diventata perfetta.

Più tardi mi ha baciata, prima teneramente, poi con impeto. Tutto ha cominciato ad appannarsi: mio marito, mia figlia, il mio lavoro, tutto era all’improvviso lontano. Mi sono sentita leggera e spensierata come ai tempi dell’Università. Gabriele mi accarezzava la schiena. Attraverso la sottile stoffa del vestito, sentivo le sue dita vibrare sulla mia pelle. A un certo punto ci siamo ritrovati sul divano di Marisa, dove abbiamo continuato a baciarci appassionatamente. Profumava divinamente e adoravo il contatto con la sua pelle.

Chissà se pensava ancora alla sua ex. Io, dal canto mio, non ho sprecato neanche un secondo pensando a Carlo: l’oggetto del mio desiderio era Gabriele. Mi ha mormorato frasi dolcissime all’orecchio e per me era già chiaro fin da allora come si sarebbe conclusa la serata. Ho pensato che saremmo potuti andare da lui, dal momento che abitava da solo. Carlo non si sarebbe accorto di niente, anche perché doveva mettersi in viaggio per Milano all’alba.

A un certo punto ho notato il silenzio attorno a noi: eravamo fra gli ultimi ospiti rimasti. Marisa stava proprio salutando una coppia, quando io e Gabriele ci siamo incamminati per il corridoio, leggermente imbarazzati. Eravamo così eccitati che abbiamo sentito il bisogno di uscire all’aperto. Era piacevole sentire la fresca aria notturna avvolgerci e, mano nella mano, abbiamo passeggiato fino alla riva del fiume lì vicino. La luna sembrava un diamante sul cielo vellutato, le stelle ammiccavano complici e Gabriele mi ha chiesto dolcemente se volevo passare la notte da lui.

Abitava fuori città, a circa 10 chilometri da Torino. Durante il viaggio in macchina non abbiamo parlato, ognuno era assorto nei propri pensieri. A essere sinceri, più mi avvicinavo al traguardo che avevo desiderato, più avrei voluto non essere lì.

Si potrebbe dire che ero un po’ spaventata dal mio stesso coraggio. E se Gabriele non mi avesse trovato attraente? Ma non appena siamo arrivati a destinazione, una bella villetta di pietra che faceva un effetto gradevole e accogliente persino al buio, ho dimenticato istantaneamente tutte le mie preoccupazioni. In men che non si dica, appena varcata la soglia Gabriele mi ha condotto in camera da letto. Quello che è successo lì, posso solo descriverlo come un tripudio dei sensi. Gabriele si è rivelato un amante appassionato e intraprendente, che padroneggia alla perfezione le più svariate pratiche sessuali.

Ci siamo amati a volte teneramente, altre volte focosamente, e sorprendentemente senza stancarci mai. Gabriele ha risvegliato voglie in me che non sapevo nemmeno di avere. Ha coperto il mio corpo di una marea di baci e mi ha invogliato a fare cose che con Carlo non mi sarei nemmeno mai sognata di provare. Dopo ci siamo addormentati stretti l’una all’altro e verso mezzogiorno Gabriele mi ha portato da Marisa, dove avevo lasciato la mia macchina. Ci siamo scambiati i numeri di cellulare e gli indirizzi e-mail e tra un bacio e l’altro ci siamo promessi a vicenda che ci saremo rivisti presto. Marisa era piuttosto curiosa, ma io non avevo voglia di parlare della mia avventura erotica con lei.

Quando sono arrivata a casa, ho fatto un bagno rilassante, accarezzando tutti i punti del mio corpo che Gabriele aveva amato così fervidamente. Nel rivivere mentalmente la notte appena passata, anche solo pensare al mio amante mi mandava in visibilio. D’altra parte, avevo bisogno di tempo per elaborare l’accaduto e così ho deciso di mantenere le distanze per un po’. Gabriele non ha fatto altrettanto: mi ha inviato un sacco di email romantiche nella speranza di rivedermi presto. Prima che avessi il tempo di accorgermene, mi sono ritrovata nel bel mezzo di un’avventura, che non avrebbe potuto essere più eccitante.

I nostri incontri non erano regolari, ma decisamente intensi. Io e Gabriele abbiamo continuato a vederci a casa sua, al fiume, a volte persino in un vigneto. Non avevamo molto tempo a disposizione, ma quello che avevamo bastava a entusiasmarmi e a trasmettermi nuove energie. Carlo non ha mai sospettato di quello che facevo alle sue spalle. Può sembrare strano, ma la mia avventura con Gabriele non ha avuto alcuna ripercussione negativa sulla mia vita famigliare. Al contrario: indirettamente, è riuscita a ristabilirne l’armonia.
 

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